EVOLUZIONE DAL MATERIALE ALL’IMMATERIALE. E L’ARTE?

Se l’umano vincerà l’inerzia di questa violenza che viene dal modo con cui è avvenuto il processo di ominizzazione, caratterizzato dalla sopraffazione e riuscirà a non autodistruggersi, si muoverà in una direzione evolutiva quasi obbligatoria. 

Credo che per praticità, presto si assegneranno delle leggi convenzionali, esprimibili con equazioni anche a quello che succede nella mente, nello stesso modo col quale si sono trovate e assegnate delle regole al mondo della materia regolato dalle meccaniche dalla gravità. 

In ogni caso, il processo dalla materia al bios e dal bios alla mente, compone una traiettoria evolutiva che passa dalla materia allo spirito, dalla materia all’immaterialità.

Cosa è successo in sostanza, nella storia della Terra e nostra? Ciò che prima era governato da fattori fisico chimici poi  è stato governato anche dal dal desiderio.

Fra il desiderare e l’ottenere ci sono si le leggi fisiche e chimiche, il caso, ma anche l’intelligenza che ad occhi aperti è soprattutto la conoscenza dell’ambiente e a occhi chiusi è la coscienza di esistere e la voglia di creare.

In questo momento possiamo ottenere molto di quello che era ritenuto magico e favoloso solo qualche secolo fa.

Le favole delle 1001 notte sono, ad esempio,  un catalogo di queste cose desiderate che si potevano ottenere solo attraverso la magia.

L’animismo, nelle sue molte e complesse sfumature, che pervade queste favole porta ad una radice plurimillenaria di questi racconti, più ricchi anche se qualche volta meno culturalmente a noi sincroni del poema omerico, molto più articolati e carichi di proiezioni nel futuro dell’ epopea di Gilgameš.

Molto di quello che l’umano ha desiderato e che prima stava solo nelle sue favole, lo ha ottenuto recentemente attraverso degli strumenti; infondo gli strumenti sono degli espedienti dell’intelligenza per arrivare più lontano di quello che non è permesso dai nostri sensi o di agire con più forza o più a lungo.

Semplificando l’equazione, gli strumenti servono a superare le barriere poste dai sensi per nuovi desideri. Da questo punto di vista, il processo evolutivo sarebbero da distinguere in queste sette fasi.

La prima è caratterizzata dall’uso del corpo in assenza di strumenti; la seconda da strumenti impugnati; la terza da macchine cioè da strumenti sincronizzati manuali; la quarta da strumenti mossi con energia non animale o umana; la quinta governata da strumenti automatizzati attraverso memorie artificiali; la sesta da strumenti mossi direttamente dal pensiero; la settima composta da una sincronia artificiale fra essere umano e un ulteriore nuovo strato di bios che lo circonda anche in contesti non terrestri, bios generato automaticamente da un livello separato di intelligenza che non passa dal desiderio e dalla necessità.

Una situazione in cui gli esseri umani in qualsiasi contesto naturale o artificiale vengano a trovarsi, saranno nutriti da entità vegetali che adatteranno, interpreteranno automaticamente le esigenze di salute fisica e mentale di ciascun umano.

Per quanto sembri lontana questa condizione di fusione fra strumento e desiderio, sembra essere la proiezione naturale di quanto nell’evoluzione è successo fino ad ora. 

Chi lo sa, a questo punto, che fine avrà fatto l’arte, ci saranno ancora i miei SIGNA o no? Si potrà girare finalmente senza incontrarli? È presto per dirlo