SIGNA ARTE DEL III M - Lecture

 

I SIGNA sono disegni con perimetro virtuale associato ad un’area geografica del mondo reale, grandi da pochi metri a migliaia di chilometri.

Precisamente disegni poligonali a contorno creati su cartografia elettronica con vertici e tracciati che intersecano in modo puntuale eventi o luoghi geografici reali scelti da Morosin su tutta l’estensione spaziale terrestre, luoghi che prendono nuovo significato e forma virtuale rispetto al contesto al quale sono ancorati.

Sto rendendo pubblica la mobile app SIGNAart che ho creato e uso da anni. Ora il Metaverso è per lo più legato al mondo immersivo, allucinato, completamente urbano e artificiale. Viene pubblicizzato attraverso l’arte ma il suo obiettivo immediato è quello di avvicinare con più realismo il consumatore al prodotto, così anche l’arte rischia di rimanere intrappolata nelle maglie dell’interesse economico, esserne il richiamo.

Il Metaverso SIGNA vive nel territorio, in movimento all’aperto è basato sulla scoperta e attraversamento di messaggi insiti in semplici figure a contorno che, come recinti da attraversare sono in continuo rapporto col paesaggio naturale, storico e antropico.

Fin dal 2002 i SIGNA sono nati per attuare attraverso l’arte un linguaggio veramente nuovo per poi contaminare, col loro invito alla Presenza, anche altre espressioni umane.

La fruizione esperienziale di questa nuova arte è rivolta ad un pubblico molto vasto ed implica l’uso di smartphone e di un'app creata dall’artista: SIGNAart.

Su questa app il reticolo delle strade e gli altri riferimenti geografici sono visualmente marginali rispetto ai tracciati luminescenti dei SIGNA di Morosin che, come si è detto, si vedono sulla schermata del proprio smartphone ma si incontrano e attraversano viaggiando nell’area geografica reale.

L’app, con una scia di puntini, mostra la presenza del visitatore in movimento all’interno a questi tracciati d’arte e l‘evento del formarsi di una traccia individuale o collettiva testimonia il contatto esperienziale del pubblico con una nuova espressione d’arte che può condividere sui social con la stessa app, fatto importante per la sua diffusione tra chi la sta scoprendo, con il privilegio di farla conoscere per primo mostrandosi al suo interno.