SIGNA SOIA

Ho realizzato un Graffito Tecnoprimitivo SIGNA, un grande volto tracciato con tecnologia satellitare 39 x 33 km con fulcro sulla città di Jaru, nello stato di Rondonia in Brasile.

Denuncia la distruzione delle foreste pluviali che sottolinea coi temi delle sue narrazioni, un filo di Arianna lungo 797 chilometri che unisce i tacciati di trenta disegni site-specific e un verso di Dante Alighieri.

I SIGNA sono grandi disegni immateriali che si attraversano e vedono in Realtà Aumentata con SIGNAart, una mobile app che ho realizzato per poter disegnare in scala uno a uno sul mondo, provocando nuovi contenuti nei luoghi che scelgo, connettermi con chi attraversa queste opere e per usare le scie di interazione del pubblico in successive espressioni o eventi, collegando direttamente artista, opera e pubblico.

Dal 2002 ho creato centinaia di SIGNA grandi da pochi metri a migliaia di chilometri.

All’inizio li mostravo sul GPS, poi su altri strumenti, ora su smartphone.

Ho ideato l’applicazione mobile SIGNAart, sviluppata tre anni fa con Martin Koppenhöfer, che permette a tutti nel mondo di vedere, attraversare-capendo e condividere con me e sui social la propria scia dentro alle mie opere tracciate sul territorio.

Finora i SIGNA sono stati un mio fatto privato protetto fin dal 2005 da Washington Copyright, che ho comunicato con qualche conferenza in università e solo recentemente attraverso video e immagini sui social e sul mio sito.

La prossima apertura al pubblico globale della mobile app SIGNAart diventerà un fatto anche manageriale impegnativo visto il soddisfacente riscontro di visite che ha già il sito signaworld.org in Cina, USA ed Europa.

I tempi per la pubblicazione dell’app sono in relazione alla formazione di un gruppo di persone e alla cura di relazioni internazionali adatte ad una impresa così estesa e nuova basata nel piccolo villaggio di Calcata, vicino a Roma.

Nata come una mia ricerca sulla nascita degli strumenti e sull’evoluzione dei linguaggi d’arte, SIGNAart app, può essere presto un mezzo universale di comunicazione e un nuovo modo di fare arte pensata per la mobilità, basato sul concetto atavico “capire-attraversando” come completa consapevolezza dello scopo di esistere.

Ho creato nel territorio brasiliano di Jaru i tracciati dell’opera SIGNA con una narrazione che pone il grave problema del consumo esponenziale della foresta pluviale dove grava lo squilibrio di scelte economiche, politiche e sociali non certo solo locali e legate alla globalità, un tema difficile da trattare.

Ora comincia l’azione di coinvolgimento da sviluppare nei prossimi due/tre mesi con l’apertura della mia App nel centro di un territorio che ha 50/60 mila abitanti, lontanissimi dalle grandi metropoli e da quella mentalità.

Il prossimo impegno sarà dunque quello di contatto e richiesta alla stampa, alle associazioni e filemaker locali, di far conoscere questo progetto artistico, di estendere il mio invito a scaricare, creare e condividere eventi sui social con SIGNAart app, attorno e attraverso le decine di immagini dell’opera SIGNA SOIA che ho creato nel territorio di Jaru.

Chiedo ai giovani artisti brasiliani e in particolare di Jaru, ma anche alla gente, ai camionisti della strada BR364 di scoprire, attraversare e condividere con gli amici e con me i commenti e la loro scia dentro ai tracciati di questa opera dal titolo “SIGNA SOIA”, composta da molti elementi figurativi SIGNA che nel territorio di Jaru possono diventare anche riferimenti toponomastici in spazi territoriali che la trasformazione industriale e lo sradicamento delle culture ha reso innominabili.

SOIA non è la sola opera SIGNA in Brasile. Per il Brasile passano anche i tracciati dell’immensa opera SIGNA WORLD, un progetto nato per collegare sul profilo di un’unica figura, una decina di musei d’arte nel mondo. È arte del III Millennio, “immateriale” perché la creatività umana e le arti non coincidano con un consumo esponenziale di risorse non rinnovabili.

I Graffiti Tecnoprimitivi SIGNA sono facili da scoprire: chi sta viaggiando con SIGNAart app viene avvertito da un mio fischio quando si avvicina ad un’opera SIGNA che “ricorda” dove e quando è attraversata.

A questo punto ognuno può condividere con un click sui social la schermata della propria scia mentre si sposta dentro all’opera e questa immagine arriva nel sito www.signaworld.org dove vede anche altri commenti e messaggi di eventi site-specific creati dal pubblico sui tracciati delle opere SIGNA in tutto il mondo. 

Mi piacerebbe che questa opera immateriale SIGNA SOIA, affidata alla tecnologia satellitare e alla digital art, diventasse un punto di riferimento geografico per i camionisti che lavorano nella Transamazzonica, ma anche un motivo di riflessione per loro e per chi abita e vive dell’economia di questi territori trasformati e depredati, e per noi in occidente che usiamo la soia della Rondonia per produrre carni da animali tenuti in cattivitL’opera SIGNA SOIA è la narrazione di questi processi sempre più meccanizzati in un gigantismo che travolge l’ambiente. Sono eventi importanti per la storia umana che l’arte e la società deve saper cogliere e rappresentate con la stessa attenzione e forza con la quale in passato si sono rappresentate le grandi battaglie. 
Costantino Morosin

 ” Dalla selva oscura all’Arte nella Natura”, Seminario 30 ottobre 2021* Opera Bosco - Museo di Arte nella Natura - Calcata (IT)